Che cos’ è l’artrite? Il mio viaggio nel futuro

Indossando la tuta che simula l’artrite ho fatto un salto di 2 generazioni. Il modo migliore per essere empatici con l’altro è mettersi “nei suoi panni”!

Scritto da Stannah

L’esperienza della tuta che simula l’artrite

Come membro della Stannah International Content Team, ho avuto la fortuna ed il dovere di visitare la sede di Stannah stairlift, ad Andover, una graziosa cittadina a sud-ovest di Londra. Qui ho visto con i miei occhi il processo produttivo, ho sentito i suoni e gli odori dei due stabilimenti, ho provato un montascale indossando una tuta che simula tutti “gli acciacchi dell’età” tra cui l’artrite. Ho indossato guanti che mi limitavano i movimenti e provocavano dolori continui alle articolazioni delle dita della mano e calze che simulavano l’alluce valgo.

Artrite e artrosi: qual è la differenza?

Sono entrambe due malattie reumatiche. Le più diffuse e, se non prevenute sono dolorose e invalidanti. Ma sono contraddistinte da differenze sostanziali. Iniziamo per vedere quali sono.
Artrite:

  • colpisce la fascia di età che va dai 30 ai 60 anni,
  • è una malattia autoimmune,
  • è un’infiammazione cronica sistemica.
  • Tra le varie forme di artrite ci sono: l’artrite reumatoide, l’artrite gottosa e l’osteoartrite.
    Colpisce le piccole articolazioni delle mani e dei piedi ed il dolore persiste anche di notte o quando non c’è movimento.

Artrosi:

  • Colpisce la fascia di età che va dai 60 agli 80 anni;
  • È una malattia cronico-degenerativa;
  • Le cartilagini si assottigliano e le ossa si deformano, si perde l’elasticità e si fa difficoltà a muoversi senza provare dolore.

Come si vive con l’artrite?

L’empatia è l’elemento chiave per entrare in contatto con il nostro cliente. L’esperienza con la tuta che simula l’artrite è stata fondamentale durante la visita allo stabilimento Stannah.
Stannah mette al centro di ogni attenzione il cliente: l’obiettivo è offrire al mercato dei prodotti che vadano incontro alle esigenze dei nostri clienti. Gli aspetti tecnici sono importanti, certo, ma noi investiamo una considerevole quantità di tempo in ricerca e studiando la letteratura che viene prodotta sull’invecchiamento, di modo da poter capire i nostri clienti.

Uno dei principali obiettivi è proprio quello di comunicare efficacemente con persone di culture e paesi differenti. Sfida non da poco visti i tempi che corrono! Proviamo a diffondere la cultura della prevenzione fornendo informazioni utili ed educative.

Perché è importante raccontare il disagio di chi soffre di artrite?

Secondo l’UFSP- Ufficio Federale della Sanità pubblica – l’artrite rientra tra le malattie dell’apparato locomotore o malattie muscolo scheletriche e sono tra le patologie più frequenti in Svizzera. Le malattie dell’apparato muscoloscheletrico sono responsabili del peggioramento della qualità di vita di chi ne è affetto oltre al fatto che innalzano le spese mediche. Secondo l’Indagine sulla salute in Svizzera condotta nel 2012 dall’Ufficio federale di statistica, il 40 per cento degli intervistati dichiara di avere sofferto di dolori alla schiena o lombari nelle quattro settimane precedenti l’indagine.

Sapeva che più del 50% delle persone anziane potrebbe sviluppare una forma di artrite?

L’ artrite è comune tra i senior. Alcuni studi rivelano che più del 50% della popolazione anziana potrebbe prima o poi sviluppare nel corso della vita una qualche forma di artrite.
Perciò è una questione da non sottovalutare. Anzi, dovremmo prendere in considerazione il fatto che, i nostri genitori, i nostri cari o noi stessi potremmo dover affrontare la questione artrite un giorno. È importante, quindi, iniziare a pensare già a come affrontarla.
Non c’è modo migliore di essere empatici che non sia mettersi nei panni dell’altro. Stannah ha ricreato l’esperienza fisica dell’artrite, la tuta infatti riproduce tutti i disagi che questa malattia crea a chi ne è affetto. La prima azienda che ideò una tuta che simulava l’artrite fu la Ford, e venne utilizzata per progettare automobili per le persone anziane. Anche NAPP Pharmaceuticals ne realizzò una, che chiamarono “strumento per l’empatia intergenerazionale”. Noi di Stannah la usiamo sia per migliorare il design dei nostri prodotti, sia per capire meglio le esigenze dei nostri clienti.

Indossare la tuta che simula l’artrite

L’esperienza della tuta che simula l’artrite
La “nostra” tuta che simula l’artrite è una delle tre esistenti nel Regno Unito ed è stata creata dalla Loughborough University School of Design. Stannah la utilizza per far immedesimare dipendenti e collaboratori nei panni degli utilizzatori delle soluzioni Stannah. La tuta è stata progettata dopo accurate ricerche, riunioni con professionisti ed interviste con i loro pazienti. Pretende simulare alcuni aspetti dell’invecchiamento fisico.

“In pochi secondi sono stata catapultata da una generazione all’altra.”

L’età che avanza riduce la mobilità delle giunture, la sensibilità legata al tatto e le capacità visuali. Non appena mi furono applicate addosso tutte le componenti della tuta iniziai ad avere un senso di fastidio proprio in quelle aree tipiche, quelle che vengono colpite normalmente da artrite. Subito dopo aver indosso la tuta ho avvertito rigidità alle articolazioni e mi sono sentita a disagio. Mentre attraversavo lo stabilimento, pensavo come questa condizione avrebbe influenzato la mia vita quotidiana se davvero fossi stata affetta da artrite. La tuta è stata realizzata per simulare i diversi stadi della malattia, specialmente l’effetto sulle giunture.
 Le componenti della tuta che simula l’artrite
Ecco elencate tutte le componenti della tuta e i loro effetti:

  • Gli interni in plastica dura simulano il disagio che si avverte nella parte superiore della colonna vertebrale.
  • Le cinture e le cinghie, posizionate strategicamente, riducono la mobilità e irrigidiscono i movimenti
  • Il supporto in neoprene e le cinghie per simulano il senso di instabilità
  • Gli aculei di gomma servono solo per localizzare visivamente le parti del corpo in cui si avverte più dolore (collo, colonna vertebrale, anca e ginocchio)
  • Una calza speciale simula l’alluce valgo, e arreca disagio quando stiamo in piedi o camminiamo su superfici irregolari
  • I guanti speciali simulano la rigidità di mano e dita

L’impatto dell’artrite nella vita quotidiana

Ovviamente, prima di indossare la tuta non mi aveva mai sfiorato l’idea su cosa si sentisse quando si è affetti da artrite.
Ogni collaboratore Stannah dovrebbe essere in grado di fare questa esperienza. Indipendentemente dal dipartimento o area per cui lavora, dovremmo essere capaci di metterci nei panni dei nostri clienti e capire le loro esigenze. Se sappiamo che cosa vivono i nostri clienti, possiamo migliorare i nostri prodotti e renderli sempre più facili da usare.

Con la tuta indosso, ho provato a riprodurre tutte quelle attività che possono far parte della vita di una persona anziana, come:

    • Salire e scendere le scale:

A causa della rigidità delle ginocchia, salire e scendere le scale era particolarmente doloroso e ho sentito una sensazione di disagio alle articolazioni. Secondo uno studio di mercato condotto da Stannah in diversi paesi europei e negli Stati Uniti, il dolore articolare è una delle principali cause dei problemi di mobilità. Infatti, il 50% degli utenti di montascale ha problemi alle articolazioni e il 61% dei potenziali utenti ha segnalato anche problemi al ginocchio e alle articolazioni. Anche l’equilibrio ha giocato un ruolo importante, dato che ho fatto fatica anche a utilizzare la ringhiera. Lo sforzo che ho dovuto fare con le mani a causa di questa mancanza di mobilità ed equilibrio mi ha fatto capire che le mie ginocchia non erano l’unica vulnerabilità.

    • Magiare, bere e lavarmi i denti:

Qualsiasi attività che comportava l’uso delle mani era estremamente dolorosa, come di mangiare o lavarmi i denti. L’azione di afferrare un oggetto, come un bicchiere d’acqua, comportava dolore e richiedeva un grande dispendio di energie per non lasciar cadere l’oggetto. Inoltre, quando cercavo di raggiungere qualcosa, le nervature e le cinghie sul gomito – che limitavano il movimento – mi impedivano di allungare il braccio.

    • Sedersi e cercare di rialzarsi:

Ho avuto notevoli difficoltà a stare in piedi dopo essere rimasta seduta per un lungo periodo, a causa delle restrizioni all’anca e alla vita, che rendevano difficile l’uso della muscolatura addominale. L’insicurezza delle ginocchia e le mani doloranti non mi davano l’appoggio necessario per potermi alzare in modo sicuro.

    • Girarmi e guardare alle mie spalle:

Che fossi in piedi o seduta, la rigidità del collo e lo scarso equilibrio mi impediva di guardare indietro. Mi sentivo come se le restrizioni ai movimenti mi rendessero vulnerabile perché non ero in grado di reagire rapidamente se si fossero presentati dei pericoli.

    • Piegarsi fino a toccare a terra

Piegarsi fino al pavimento era molto difficile a causa delle restrizioni alla vita e all’anca. Il baule sul piede destro era anche un limitatore di mobilità, causando ulteriore disagio e difficoltà di deambulazione.

Lo Showroom Stannah

lo showroom Stannah ad Andover
Avevo indosso la tuta che simula l’artrite già da un po’ quando sono entrata nello showroom Stannah. La sala presenta vari scenari, che simula l’ambiente di abitazioni differenti, con scale di forma differente e differenti soluzioni da applicare.

Ero ansiosa di provare un montascale perché stavo soffrendo.Prima, però, ho pensato che sarebbe stato meglio provare a salire e scendere le scale un altro paio di volte, in modo da poter sentire la differenza in seguito. Mi facevano male le ginocchia per lo sforzo di salire e scendere, ma anche le mani, perché era doloroso appoggiarsi alla ringhiera. Non mi sentivo al sicuro ne sicura di me stessa. Sentivo che non avevo abbastanza forza ed equilibrio per fermarmi in cima alle scale senza aver paura di cadere.
Stannah Sadler
Ho provato i modelli Starla, Siena e Sadler. Mi sono sentita bene su ciascuno di loro. Non ho dovuto fare nessuna flessione grazie alla pedana poggiapiedi automatica e nessuno sforzo di mani e braccia grazie alla cintura di sicurezza ergonomica. Tuttavia, poiché la tuta stava simulando un caso estremo di artrite che affettava tutto il corpo, ho ritenuto che Sadler fosse il più adatto alla mia condizione. Il nostro medello Sadler aiuta gli utenti a mantenere una postura semi-seduta e contribuisce a ridurre al minimo lo sforzo di piegarsi per sedersi e alzarsi. Sadler è perfetto perché realizzato su misura di chi ha una flessibilità limitata, specialmente su anche e ginocchia.

La seduta perfetta, i rivestimenti, la struttura generale e il design mi fornivano il comfort di cui avevo bisogno. Sadler è disponibile in diverse altezze, per adattarsi anche alle persone più alte.

Sono rimasta stupita da tutte le ricerche intraprese da Stannah per migliorare i suoi progetti. L’azienda ha lavorato molto con fisioterapisti e medici, in modo che i nostri prodotti possano soddisfare gli standard più elevati per i nostri clienti.

Alla fine della giornata, ho realizzato che questo era stato anche un viaggio emotivo. Aver affrontato il dolore, le limitazioni, la frustrazione e il dover dipendere da qualcun altro mi hanno fatto capire come questa condizione possa influenzare psicologicamente i nostri anziani.

Per questo motivo, mi sono sentita molto orgogliosa di far parte della famiglia Stannah, dove l’impegno a migliorare la vita di chi ha una mobilità ridotta è preso molto seriamente.

Sono felice di lavorare in un’azienda sensibile alle difficoltà di chi soffre di artrite, aumentando la consapevolezza circa questa malattia e realizzando prodotti realmente in linea con le esigenze dei nostri clienti.

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Bibliografia:
Ufficio federale della sanità pubblica UFSP

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